martedì 27 settembre 2011

Petites histoires avec un chat dedans (sauf une)


PETITES HISTOIRES AVEC UN CHAT DEDANS (SAUF UNE)

VÉRONIQUE PAPINEAU

Si tratta di una raccolta di 12 short stories pubblicata nel 2008 da Boréal con Montréal sullo sfondo e la presenza di un gatto come denominatore comune. Il tema è quello degli imprevisti della vita, delle difficoltà esistenziali e delle pene d’amore. L’ironia e i toni graffianti cercano di attenuare la drammaticità delle situazioni. Tuttavia alcuni problemi vengono alla luce.

La prosa è faticosa e non regge i cambi di registro imposti dalla narrazione in prima persona. 12 racconti, 12 narratori diversi; tuttavia quello che appare è un tono che non varia dando l’impressione che chi vive e racconta le storie sia sempre lo stesso individuo.

Véronique Papineau sembra voler tener presente la Nadine Bismuth di Les gens fidèles ne font pas des nouvelles . I risultati però non sembrano soddisfacenti e la prova di ciò l’avrebbe data la stessa Bismuth nel 2009 con la sua seconda raccolta Êtes-vous mariée à un psychopathe ?

La presenza del gatto costituisce un elemento per ingraziarsi il pubblico dei lettori paganti. Aspettiamo altre prove e speriamo in meglio.

Segue elenco delle storie con piccole note insignificanti che riflettono più impressioni momentanee

- Les filles ne sont pas faites de chocolat. (Ragazza abbandonata dal compagno - Gineceo letterario)

- Garçons en mauvais état. (due fratelli – Questo racconto è bello veramente)

- Bombons à la menthe. (storia d’amore iniziata a folle velocità sull’autostrada con abbandono finale. Insolito, l’idea è buone e ben scritto)

- Dormir très mal. (Storia di tristezze ossessive e crudeltà gratuita finale. Insignificante )

- Petite histoire avec un chat dedans (rapporto di coppia. Stesse considerazioni della storia 1)

- Bobby Bibbo se fait kidnapper. (fuga di due adolescenti. Un racconto pieno di tenerezza ben scritto)

- Mort d’un chat (straziante ritratto di imbecillità. Non pervenuto)

- Extra vierge (damigella d’onore si ubriaca, si concede e rimane incinta. Disperata fa di tutto per abortire e ci riesce. Una storia orribile, orribilmente scritta)

- Sauf une (insipida ma di cosa parla? Se non me la ricordo dopo averla letta solo da qualche settimana vuol dire proprio che non vale la pena rileggerla)

- Traitement contre les puces (Mah, scrivo perché mi pagano. Più che un monologo interiore sembra un breve sulle personalità multiple)

- Pas d’espoir pour les bizzarres (i due fratelli della seconda storia. Anche questa è da leggere)

- Lettres of love (attesa dell’amore lontano. Scontata e anche un poco idiota)

domenica 21 agosto 2011

IL NUOVO MAESTRO DI SCUOLA (titolo e testi citati tradotti) di Ponson du Terrail. Due osservazioni da due parti testuali.

IL NUOVO MAESTRO DI SCUOLA (titolo e testi citati tradotti)
di Ponson du Terrail. Due osservazioni da due parti testuali.
L'edizione che ho avuto occasione di leggere è quella del 2004 da parte della Societé d'éditions "Les belles lettres" all'interno della collana "Bibliothèque populaire" ideata e diretta da Alfu (?).
In realtà il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel "Moniteur universel de la soir" a puntate dal 15 giugno al 1 settembre del 1865.
Tralascio la trama e sottolineo anzi la bella prosa e la nitida esposizione di un delizioso romanzo breve che consente una gradevolissima lettura.
Tralascio anche di parlare dell'autore - famoso anche per la serie di Rocambole da cui vennero tratti molti film (controllare http://www.imdb.com/find?s=all&q=rocambole). Gli internauti ed i motori di ricerca permettono di svelare ogni mistero sulla vita e le opere di questo autore francese, forse un po' troppo ghettizzato nelle catalogazioni dei generi letterari.
Tra le tante cose che mi hanno incuriosito alla pagina 46 dell'edizione su menzionata, fa riferimento al grido che avrebbe emesso un certo Languille, all'atto della sua esecuzione a Melun, un comune francese di 37.800 abitanti capoluogo del dipartimento di Senna e Marna nella regione dell'Île-de-France
Questi, condannato presumibilmente a morte, si dice cominciò a gridare prima che il boia lo toccasse, suscitando le risa del pubblico numeroso. Languille de Melun (l'anguille de Melun) è divenuto da quel momento una sorta di detto popolare, un proverbio.

Un'altra parte interessante è l'excursus da pg 88 (Dans le centre de la France....) a pg 90 (....dans l'air froid de decembre.) su usi e costumi delle varie classi sociali nei riguardi della caccia (dagli abiti indossati al tipo di cane scelto). Un pezzo da leggere tutto d'un fiato che permette di apprendere qualcosa sulla società francese dell'inizio del XX° secolo.

giovedì 13 agosto 2009

Intro.

Questo non è un blog. Oddio, non voglio dire che è vietato leggere quello che vi verrà scritto.
Il fatto è che vorrei utilizzare questo spazio come una sorta di luogo segreto dove sistemare me stesso e le cose che mi piacciono. Per questo motivo non divulgherò nessun indirizzo, non farò nessuna pubblicità amatoriale, non opererò alcun tipo di passaparola.
Le cose che mi piacciono? Nulla di speciale. Mi piace leggere ma anche scrivere, mi piace andare al cinema, al teatro, scrivere pièce teatrali, magari illeggibili, mi piace la musica.
Non conosco ancora l'oggetto dei miei futuri scritti, non so nemmeno se inserirò tutte cose mie - credo anzi che la maggior parte dei documenti che occuperanno questo spazio saranno scritti da altri. L'unica cosa che so è che cercherò di non dimenticare o di stancarmi.